lunedì 11 aprile 2011

CORNI DI CANZO - sentiero degli "SPACCASASSI"


ITINERARIO: Corni di Canzo (CO)
DISLIVELLO: circa 500 m.
TEMPO TOTALE DI CAMMINO: circa 4 ore e 30'
DIFFICOLTA': agevole
PERIODO CONSIGLIATO: fattibile tutto l'anno


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L'itinerario di oggi ci porta verso i Corni di Canzo, dove percorreremo il sentiero naturalistico degli "spaccasassi", chiamato così perchè allude a certi alberi della famiglia degli olmi, detti Bagolari, le cui radici sono così possenti da essere in grado di spaccare anche le rocce più compatte.




Lungo il percorso ad anello di circa 5,5 km, troveremo dei pannelli informativi che ci daranno qualche interessante rudimento sulla natura della vegetazione e la geomorfologia della zona.
Si parte dunque da Canzo (420mt) e c'è la possibilità, per chi arrivi in macchina, di parcheggiare al cimitero del paese per poi proseguire a piedi lungo la via De Gasperi e, raggiunto il tornante, ci sarà la freccia per il sentiero e una cartina dettagliata; qui si svolta a sinistra e dopo una decina di metri troviamo un'altra indicazione che ci segnala l'imbocco del sentiero sulla sinistra. Dopo pochi minuti di cammino si trova un bivio: qui conviene proseguire dritto per una cinquantina di metri dopodichè le indicazioni non sono a nostro parere molto chiare; qui conviene quindi svoltare a destra all'altezza dei ruderi di una vecchia casa rurale e, per fortuna, a seguire non mancheranno i segnavia bianco e rosso che ci guideranno per tutto il tragitto.




L'inizio del percorso non è proprio entusiasmante perchè il panorama resta per un certo tratto appiattito sull'abitato di Canzo e bisognerà salire un pò prima di trovare un pò di silenzio e pace, ma quando si inizia a prendere quota il paesaggio si fa più suggestivo.
Il problema per noi quel giorno però era proprio riuscire a prendere quota...tutta la prima parte del percorso è in salita e sembrava che quella mattina le gambe e il fiato non volessero carburare...infatti l'abbiamo presa con molta calma...e con molte soste....e anche il caldo fuori stagione, che inizia a farsi sentire in questi giorni, non ha aiutato...




Piano piano proseguiamo e, a quota 740 mt, incontreremo il "sass de la crea",  un gigantesco masso erratico* che pesa ben 300 tonnellate e naturalmente cosa viene in mente di fare ad Annalisa?...salirci sopra...ed eccola là fiera in groppa al masso...




Poco dopo si incrocia un bivio dove a sinistra si continua la salita per i Corni mentre a destra continua il sentiero naturalistico in discesa tranquilla verso la Val Ravella...secondo voi cosa sceglieremo?...ma naturalmente....discesaaaaa; ora il paesaggio alterna piccole baite a casotte per la caccia e fitte pinete.
Ci addentreremo ben presto nel bosco artificiale nato come opera di rimboscamento negli anni '60/'70 e qui l'aria si fa subito più fredda. Incontreremo presto l'ampia mulattiera che sale dalle fonti di Gajum e dopo pochi passi arriveremo alla Prim'Alpe*: antica cascina in pietra ora completamente restaurata  dotata di moderni servizi per soggiorni di gruppo autogestiti (camerate, cucina attrezzata, sale, ecc.) nonchè centro di educazione ambientale.




Siamo arrivate verso ora di pranzo e la fame e la stanchezza quel giorno si son fatte sentire particolarmente...non sapendo di preciso quanto mancasse alla Terza Alpe ci siamo fatte prendere un pò dallo sconforto e abbiamo inizialmente deciso di fermarci lì..per quel giorno poteva bastare...davanti alla cascina c'è un bello spiazzo verde con anche tavoli e panche di legno dove poter mangiare, ed è quello che abbiamo fatto...dopodichè ci siam prese un pò di meritato riposo....ci sdraiamo sul prato con un piacevole sole caldo...forse un pò troppo caldo per il periodo...c'è una tale pace e, complice un pò di stanchezza, ci addormentiamo un pò e quando ci risveglieremo ci accorgiamo di aver preso una bella abbronzatura "da muratore"...rinvigorite dal riposino ci facciamo un giro nei dintorni e notiamo con piacere che di fronte all'ingresso della cascina ci sono delle belle sculture in legno...da lì parte infatti il percorso "lo spirito del bosco" che accoglie lungo il suo corso le bellissime sculture lignee dell'artista Alessandro Cortinovis.






Dopo aver saputo che Terz'alpe distava solo un ventina di minuti, decidiamo di proseguire su per la comoda mulattiera e a quota 800mt eccoci arrivate: la prima impressione è di assoluta meraviglia...è il posto ideale per sostare e godersi il bel paesaggio, la meravigliosa vista sui corni di Canzo oppure rifocillarsi al bar/ristorante.






Mentre ci facciamo un giro lì intorno costeggiando i recinti delle capre e degli asini vediamo correrci incontro tutto allegro un cagnolone…e noi felicissime diventiamo delle urlatrici folli dalla gioia…ma ci accorgiamo subito che questo cane, che scopriamo dal collare, essere del rifugio (e da qui prenderà il nome cane Rifugio) ha degli strani atteggiamenti…tende a starti molto addosso sulle gambe ma a darti le spalle e poi ad un certo punto inizia ad abbaiare come un forsennato verso terra e inizia a scavare…non riusciamo a capire cos’abbia ma poco dopo l’illuminazione ci arriva da un ragazzo di passaggio che si accorge che il cane è fissato con le ombre…ed effettivamente è così! Era fuori di testaaa…qualsiasi ombra lo faceva impazzire, gli saltava addosso e cercava di cancellarla scavando…se provavamo a muoverci inseguiva le nostre ombre e gli abbaiava contro…allucinante..




Dopo un po’ decidiamo di proseguire completando l'itinerario scendendo per il sentiero geologico  che con i suoi numerosi zig-zag attraversa ripetutamente il corso del torrente Ravella con dei bei ponticelli in legno immersi nel bosco…per un certo tratto di sentiero cane Rifugio, teneramente ci ha seguito facendoci venire anche il dubbio se poi sarebbe stato in grado di tornare indietro ma al comando “torna su” senza esitazione e coda tra le gambe è tornato sui suoi passi…e noi, già affezionate a questo cane un po’ folle, l’abbiamo visto andar via con un po’ di malincuore.







Dopo circa un'ora in discesa, immerse in questo splendido contesto ci ritroviamo alle fonti di Gajum, alle porte del paese pronte per il ritorno a casa, cariche di nuova energia…


NOTE:

*Il masso erratico è una grande roccia che è stata trasportata a fondovalle da un ghiacciaio. Questi massi, dopo che il ghiacciaio si è ritirato, occupano un'insolita posizione in mezzo alla pianura; per questo, e anche a causa delle loro insolite dimensioni, diventano spesso meta di molti rocciatori e alpinisti.

*per informazioni e prenotazioni della cascina Prim’Alpe, va contattata la Cooperativa Meta che la gestisce (tel. 031/684878)






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